San Gavino Monreale (Santu ’Engiu) è un comune della Sardegna che sorge al centro della pianura del Campidano, in una posizione pressoché equidistante dalle città di Cagliari e Oristano.
Cenni storici.
Il primo nucleo abitativo si sviluppa intorno all’anno mille, in seguito al trasferimento delle popolazioni di alcuni villaggi situati nelle sue immediate vicinanze. In queste località, che oggi si trovano nelle campagne del paese, sono state ritrovate numerose testimonianze che confermano la presenza dell’uomo fin da tempi remotissimi. Alcuni toponimi ancora in uso indicano la presenza di popolazioni nuragiche.
Il Castello del Monreale, nel territorio di Sardara, e la trecentesca chiesa di San Gavino Martire testimoniano ruolo strategico che il centro ha avuto durante il periodo giudicale e nel corso dei secoli. Gli altorilievi raffiguranti i sovrani del giudicato di Arborea Mariano IV, Ugone III ed Eleonora con il marito Brancaleone Doria, conferiscono alla chiesa di San Gavino Martire il ruolo di “pantheon” degli ultimi giudici oristanesi.
Economia.
San Gavino Monreale, nella storia, ha espresso la sua naturale vocazione agricola con l’impianto di numerose colture, tra le quali ricordiamo almeno il grano, la vite, l’ulivo e lo zafferano. Quest’ultimo rappresenta il fiore all’occhiello delle produzioni locali per qualità, quantità e reputazione nei migliori mercati italiani e stranieri.
A partire dagli anni Trenta del Novecento, il paese ha conosciuto una lunga e proficua fase di sviluppo industriale. La Fonderia del piombo e dello zinco, oltre al benessere economico, ha contribuito ad alimentare i processi di crescita e modernizzazione della comunità.
La “centralità” geografica di San Gavino ha favorito, inoltre, lo sviluppo del settore terziario, con la presenza di un nodo ferroviario di grande rilievo, del presidio ospedaliero e di numerose scuole, uffici e servizi di pubblica utilità di cui beneficiano anche i comuni del territorio.
Cultura e società.
San Gavino ha dato i natali a musicisti, pittori, studiosi e creativi nelle discipline più disparate, oltre che ad atleti capaci di distinguersi a livello regionale e nazionale. La vivacità delle idee dei sangavinesi si esprime periodicamente in un caleidoscopio di iniziative culturali, sociali e ricreative che, in certi casi, richiamano migliaia di persone da tutta la Sardegna.
Il riso.
In tempi più recenti, esaurita la spinta dell’industria, il paese ha ricominciato a guardare all’agricoltura. All’eccellenza dello zafferano, si è aggiunta quella del riso grazie alla lungimiranza di alcuni imprenditori agricoli locali. Il riso fa la sua comparsa nelle campagne di San Gavino alla metà degli anni Ottanta e, fin da subito, si attesta come prodotto di pregio. Le condizioni ambientali favorevoli, date da terreni argillosi facilmente lavorabili e adatti a trattenere l’acqua, dal clima soleggiato e ventilato, favoriscono la produzione di risi di eccellente qualità. Nel giro di pochi anni la produzione risicola di San Gavino ha saputo conquistare non solo il mercato locale, ma anche quelli regionale e nazionale. Oggi il riso di San Gavino è considerato un alimento di primissima fascia, oltre che il miglior riso da semina prodotto in Italia.
Testi: Daniele Mocci – Foto: BS Foto